Buona Pasqua Cruelty Free da Ethnik

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E’ giunto di nuovo il tempo di feste! Noi di Ethnik vogliamo augurarvi una buona e serena pasqua, ma con la speranza che sia una pasqua cruelty free, all’insegna della vita, dell’amore e del rispetto per ogni creatura. Non si può chiamare festa la brutale pratica di festeggiare con l’uccisione di poveri agnellini di appena un mese. Tutti gli esseri viventi meritano lo stesso rispetto, perchè tutti, indistintamente, hanno dei sentimenti, tutti provano dolore, paura, tutti amano e tutti meritano di vivere dignitosamente. Soprattutto i cuccioli, che sono i più innocenti ed indifesi tra tutti. Meritano di stare con la loro mamma come ogni bambino vorrebbe.

Ci sono tante alternative vegan, gustosissime pietanze che sostituiscono benissimo la carne ed i derivati animali. La cucina vegan è più facile e più gustosa di quello che si crede. Si tratta semplicemente di utilizzare la marea di prodotti che la terra ci offre abbondantemente, cucinandoli in modo semplice, come vuole la tradizione italiana: pochi ingredienti, di qualità, possibilmente a chilometro zero o quasi. Sperimentando con la cucina vegan si scoprono tanti ingredienti poco utilizzati che invece sono buonissimi, si riscopre il sapore di tante verdure, si imaprano a trovare nuovi ed insoliti abbinamenti. Insomma si stimola la creatività ed è un ottimo modo per aggiungere alla propria alimentazione ingredienti salutari ma poco usati e per scoprire gusti nuovi. Basta digitare su un qualsiasi motore di ricerca “Ricette vegan pasqua” per trovarsi davati centinaia di ricette da provare (e nel caso modificare a piacere) e da gustare insieme ad amici e parenti nel giorno di pasqua e perchè no? anche negli altri giorni magari!

L’ultimo augurio ve lo fa lui, un piccolo e felice agnellino, e noi continuiamo a chiederci come si può mangiare una tale infinita tenerezza.happy-lamb-is-happy

Buona Pasqua da Ethnik!

Questa donna coreana ha salvato 200 cani che stavano per essere uccisi

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Foto: Lee Jin-Man

La sessantunenne Jung Sook Myoung, della Corea del Sud, negli ultimi 26 anni ha salvato più di 200 cani e si prende cura di tutti. Sook non è benestante, ma questo non la ferma: non solo si prende cura dei randagi, compra anche cuccioli sfortunati destinati ad essere venduti ai ristoranti.

In Corea del Sud purtroppo i cani sono ancora considerati un alimento e vengono uccisi per essere mangiati. Sono per lo più consumati dalla generazione più anziana e solo di recente sono diventati più popolari come animali domestici.

Si crede che decine di altri sudcoreani stiano salvando un gran numero di cani, a volte purtroppo in condizioni antigieniche, che facilitano la diffusione di un gran numero di malattie. Jung afferma che i suoi cani sono per lo più in buona salute, e anche se alcuni muoiono lottando con altri cani, la maggior parte di loro vive con lei per sempre.

“I miei cuccioli non soffrono fame“, dichiara Sook a l’Associated Press. Qui possono giocare e vivere liberamente. “Alcune persone parlano di me, dicendo: ‘Perché quella donna di mezza età dall’aspetto di una mendicante sorride tutto il tempo?‘, afferma Jung. “Ma a me non interessa, sono concentrata solo sul benessere dei miei cuccioli. Mi impegno ogni giorno per sfamarli. Sono felice e in buona salute.

 Jung spende circa 1600 dollari al mese per cibo e medicine, e quando non riesce a mettere insieme i soldi si affida a donazioni di latte di soia, carne di maiale, cibo per cani e carne in scatola. Famiglia e amici la aiutano inviandole dei soldi e talvolta riceve donazioni anche da sconosciuti che sono rimasti colpiti dal suo buon cuore.
Park Hye-soon, proprietario di un ristorante locale, ha donato a Jung il maiale avanzato per quattro anni. “Lei vive solo per i suoi cani“, afferma, “non fa nulla per se stessa”.

Anche se in molti la appoggiano e la sostengono, Sook ha dovuto trasferirsi sette volte a causa delle lamentele dei vicini per il rumore.

Donna coreana salva 200 cani
Foto: Lee Jin-Man
Donna coreana salva 200 cani
Foto: Lee Jin-Man
Donna coreana salva 200 cani
Foto: Lee Jin-Man

Guarda il video di Jung Sook Myoung qui:

(Fonte: BoredPanda)

Benvenuto Inverno!

Benvenuto inverno! Scopri la collezione di abbigliamento etnico su Ethnik

Vogliamo dare il benvenuto all’inverno insieme a voi! Una stagione magica, fatta di lunghe nottate, tante feste, serate intorno al fuoco e riunioni familiari nel tepore casalingo. L’inverno profuma di bosco e di zuppe calde, di cannella e biscotti, e ci fa ritornare alla mente ricordi d’infanzia dolci come il marzapane. Le giornate cominciano lentamente ad allungarsi anche se l’oscurità ancora predomina, l’aria è frizzante, ed il cielo notturno è più spettacolare che mai. L’inverno rallenta i nostri ritmi e ci porta ad essere introspettivi, a riflettere e a prenderci dei momenti per noi stessi. Non c’è cosa più bella che passare una serata davanti al caminetto con un buon libro ed una tisana calda, mentre fuori piove e fa freddo.

Ma l’inverno è anche una stagione dura e difficile, specialmente per chi non ha un tetto sulla testa o per chi non ha la possibilità di potersi scaldare. Se avete indumenti e coperte che non usate più, potete donarle ai canili ed ai gattili della vostra città o alle associazioni che si occupano di persone senza fissa dimora. E se ne avete la possibilità, potete lasciare qualche briciola sul davanzale per gli uccellini, che con il freddo faticano a trovare da mangiare (o se avete manualità e tempo potete cimentarvi nel creare piccole mangiatoie e casette per volatili realizzate a mano). Farete un grande gesto di solidarietà ed amore.

Ogni stagione ha una bellezza intrinseca e l’inverno, con i tuoi splendidi contrasti, non fa eccezione. Basta saperlo affrontare con i vestiti adatti e tanto stile! Scoprite su Ethnik la collezione completa di cappelli, sciarpe e guanti caldi e colorati, per riscaldare il vostro inverno senza rinunciare ad essere trendy!

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Rare foto mostrano la stupenda nascita di una giraffa in libertà

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Foto di Amos Muthiuru

Amos Muthiuru, un biologo keniota, stava effettuando alcune ricerche in Kenya, nell’area protetta Soysambu Conservancy, quando lui ed il suo team si sono imbattuti in qualcosa di soprendente: una giraffa incinta, pronta a partorire il suo piccolo. “Non c’era alcun dubbio che la giraffa fosse in procinto di partorire, la cosa era evidente dal suo comportamento” spiega Amos Muthiuru del Rothschild’s Giraffe Project (RGP).

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Foto di Amos Muthiuru

Il team ha atteso all’interno della tana di un facocero, osservando l’avvenimento. “E quattro ore dopo, il cucciolo è finalmente ruzzolato a terra ed una nuova vita è iniziata! Il piccolo si è alzato in piedi in un attimo e per un pò è rimasto instabile sulle sue zampe. Ma poco dopo stava già correndo intorno alla madre per succhiare il latte” continua Muthiuru.

Baby giraffa in natura
Foto di Amos Muthiuru

E’ incredibilmente raro poter osservare una giraffa partorire in libertà nel suo habitat naturale. Talmente raro che Zoe Muller, fondatrice della RGP (Rothschild’s Giraffe Project), sostiene che durante i suoi 10 anni di ricerca, non sia mai riuscita ad assistere a questo spettacolare avvenimento. Ed è per questo che la notizia l’ha resa particolarmente entusiasta. “Questo cucciolo di giraffa ha contribuito ad aumentare la popolazione di giraffe di Rothschild che vivono in natura e noi speriamo che questo avvenimento sia di buon auspicio e che possa essere d’aiuto per migliorare futuro delle giraffe in Africa” spiega Muller.

Baby giraffa in natura
Foto di Amos Muthiuru

Sono rimaste meno di 1100 giraffe di Rothschild in natura, sono la seconda specie di giraffe più minacciata al mondo, dichiara Muller. In realtà, la situazione di tutte le giraffe africane è senza dubbio disperata. Secondo una recente ricerca, il numero di individui rimasti in natura è precipitato drasticamente: dal 1998 la popolazione di giraffe è diminuita del 43%, con solo 80.000 giraffe rimaste in vita, che sono distribuite a macchia di leopardo in 21 nazioni dell’Africa.

Baby giraffa in natura
Foto di Amos Muthiuru

Riguardo al sesso del cucciolo di giraffa, Muller spiega che non si saprà fino a che non compirà tre mesi. “Stiamo continuamente monitorando madre e figlio, e tutti e due stanno bene” conclude.

Clicca qui per avere maggiori informazioni e per supportare il Rothschild’s Giraffe Project.

(Fonte: TheDodo)

Thegreenplace, un angolo di paradiso per animali in difficoltà

Thegreenplace il rifugio per animali abbandonati a Nepi
Thegreenplace, il rifugio per animali abbandonati e maltrattati a Nepi (VT)

C’è un posto speciale nelle campagne del Lazio, tra le colline del Viterbese, a due passi da Nepi ed a mezz’ora di auto da Roma. Si tratta di Thegreenplace, un rifugio, o come viene definito dai fondatori, un santuario per animali liberati dal dominio e dallo sfruttamento umano: un luogo nato per restituire l’individualità ad ogni essere e per garantire a tutti gli individui oppressi, di poter vivere in libertà e in pace, senza secondi fini. Un’oasi di felicità per circa 120 animali tra cui pecore, maiali, caprette, cavalli, galline, oche, cani, gatti e perfino tartarughe, che al Thegreenplace hanno iniziato una seconda vita piena di amore e rispetto.

I fondatori del rifugio Thegreenplace a Nepi, in provincia di Viterbo
I fondatori del rifugio Thegreenplace a Nepi, in provincia di Viterbo

Questo luogo speciale nasce qualche anno fa, quando tre ragazzi, Marco Biondi, Silvia Fassetta e Marco Cioffi, trovano un agnellino  appena nato ed ancora avvolto dalla placenta, abbandonato sul ciglio di una strada di campagna. Si prendono cura dell’agnellino, battezzato Pascal, con le stesse premure che si riservano ad un figlio e da quell’incontro, che cambierà le loro vite per sempre, nasce l’indea di Thegreenplace, un luogo che fosse un posto sicuro e pieno d’amore per animali abbandonati o vittime di sfruttamento o maltrattamento. Da quel momento, Marco, il vero ideatore di Thegreenplace, prende in affitto un terreno alle porte di Nepi ed i ragazzi cominciano ad ideare il rifugio, la cui prerogativa sarebbe stata niente gabbie e libertà per tutti. Riescono a mettersi in contatto con la LAV che è alla ricerca di un posto dove mettere al sicuro un gregge di pecore e caprette sequestrate alla Cascina degli orrori di Firenze e così il rifugio comincia a popolarsi di tanti nuovi abitanti, crescendo di giorno in giorno, tra le nascite dei nuovi agnellini e il benvenuto ai nuovi ospiti, tra cui la maialina vietnamita Lola.

Lola, la maialina vietnamita ospite del rifugio Thegreenplace
Lola, la maialina vietnamita ospite del rifugio, arrivata perchè era un “regalo” cresciuto troppo e non poteva più stare in appartamento. Adora i grattini sulla pancia e dietro le orecchie, ama crogiolarsi nel fieno ed è molto paziente con le caprette che si divertono a saltarle addosso! Puoi adottarla a distanza, scopri come cliccando sulla foto.

Le giornate al Thegreenplace cominciano col canto del gallo e sono scandite da tempi e ritmi naturali, perchè gli ospiti del rifugio possano sentirsi sempre a loro agio, liberi ed in armonia con il mondo che li circonda. Gli animali che abitano al Thegreenplace hanno quasi tutti un passato di sofferenza, ma grazie a questi ragazzi eccezionali, possono finalmente vivere una vita degna di essere chiamata tale.

Lazzarella, maialina ospite di Thegreenplace
Lazzarella, detta Zazà è stata salvata da un allevamento, ma purtroppo ha le zampette posteriori paralizzate perchè è stata schiacciata dai fratelli a causa del poco spazio dove era costretta a vivere. Puoi adottarla a distanza, scopri come cliccando sulla foto.

Thegreenplace, organizza ogni domenica dei pranzi vegan al rifugio (per partecipare è necessaria la prenotazione), per dare la possibilità alle persone di conoscere i simpaticissimi ospiti e di passare qualche ora a contatto con la natura. Inoltre il rifugio organizza laboratori, seminari, corsi, workshop. E’ possibile consultare il calendario degli eventi di Thegreenplace a questo link.

Per passare una domenica al rifugio, sostenere le attività di Thegreenplace, o adottare a distanza uno degli ospiti del rifugio, visitate il sito thegreenplace.it e la pagina Facebook.

Mignon la capretta del rifugio Thegreenplace
Mignon è una capretta nata al rifugio Thegreenplace, ma purtroppo rimasta subito orfana. Per adottarla a distanza clicca sulla foto.
Frank la capra del rifugio Thegreenplace.
Frank ha avuto un triste passato ma al Thegreenplace è felice, infatti sorride! Clicca sulla foto per adottarlo a distanza.

(Fonte testo e foto: Thegreenplace)